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Nell’incantevole basso Salento, a Giuliano di Lecce, antico e pittoresco borgo che conta circa 650 abitanti, nell’ampia tenuta di una signorile dimora storica, sorge la casa vacanze “Corte degli Allori”. A pochi chilometri dal capo di Santa Maria di Leuca (de Finibus Terrae) e dalle rinomate coste salentine (Ciolo, Novaglie, Felloniche, San Gregorio, Torre Vado, Pescoluse, Torre Pali, …), la Corte degli Allori è un piccolo tesoro per una vacanza da vivere tra i profumi e i colori accesi della campagna, alla scoperta dei luoghi, delle tradizioni e dell’antica storia messapica.

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La Struttura
La Corte, a gestione familiare, dispone di 5 appartamenti, tutti indipendenti fra loro, che si affacciano al suo interno e da cornice un giardino mediterraneo con frutteto e piscina con acqua salata, riscaldata.
Una caratteristica della Corte è la silenziosa posizione nell’entroterra, che regala istanti di magia e pace (… anche in alta stagione!): i rintocchi delle campane della Chiesa Madre di S. Giovanni Crisostomo, il canto del grillo che duetta con le cicale, la voce del vento, il caldo abbraccio del sole, l’azzurro del cielo che si perde tra i due mari, Ionio e Adriatico … una vacanza senza tempo, alla scoperta della terra e dei suoi frutti, cercando atmosfere di dolce quiete o di lieta compagnia.
Un po’ di storia…
Nella Corte, tipica costruzione degli inizi del 1800, recentemente ristrutturata con arte, mantenendo l’autentica architettura costruttiva e l’originale aspetto storico, risaltano le ampie volte a stella dell’antico frantoio oleario e le volte a botte delle stalle e fienili. Nelle memorie familiari si tramanda che Don Francesco Ciullo (1809), arciprete di Giuliano, discendente da famiglia agiata, noto perché “tuzzava a sordi”come si dice popolarmente, cioè poteva disporre largamente dei suoi beni, fece scavare nella roccia un trappeto (riportato in luce durante i lavori di restauro della Corte) e a quanti scoraggiati davano di piccone su quella roccia particolarmente dura,egli assicurava lauta ricompensa, esortandoli a terminare il difficile lavoro. E lì , sotto i cespugli di alloro (“sutta li ròvili”) prese vita il frantoio … da ciò” per tutto l’ottocento” la via fu chiamata … “via degli Allori”. Egli fece costruire anche il palazzo, dove tutt’ora abitano i suoi consanguinei.
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